Caro genio del male,
oggi in classe avevo il cellulare spento sul tavolo del laboratorio dietro ad un computer, lo stavo facendo vedere ai miei compagni e il professore sostenendo di averlo visto acceso ha messo la nota a tutti e tre e in più ha scritto che io mi sono rifiutato di consegnare il cellulare. Siccome vorrei andare dalla preside domani mi potrebbe dire quali dei miei diritti sono stati infranti? Poi anche se fosse stato acceso non avrebbe potuto sequestrarmelo giusto??? il cellulare se spento può essere portato tranquillamente a scuola vero??? gentilmente se mi cita il numero delle leggi così domani gliele sbatto in faccia alla preside!
La risposta del Genio del male
“La proprietà privata è sacra ed inviolabile…” così recita l’art. 32 della nostra Carta Costituzionale e nessuno può arrogarsi la facoltà di limitare o requisire oggetti altrui, sempreché una norma di legge non lo autorizza. Riguardo il possesso di telefoni cellulari da parte degli studenti all’interno della scuola, non esiste alcuna legge o direttiva che autorizza i professori o altri a spossessare qualcuno del suo apparecchio. Certo è che essere proprietari di un oggetto che può arrecare disturbo, a sé o agli altri, in un determinato contesto implica adeguarsi alle regole preposte ad evitare tale disagio. La responsabilità di sottostare alle norme diventa, automaticamente, del proprietario del telefonino: se non è ammesso l’utilizzo sarà lui e solo lui in prima persona a rispondere dell’inosservanza della disposizione. Il richiamo disciplinare del tuo professore, sempre che una direttiva interna o il regolamento scolastico lo abbiano previsto, è la diretta conseguenza di un’inottemperanza e da qui non si sfugge: se il telefonino fosse stato completamente spento non avrebbe certo potuto distrarre te e i tuoi compagni! Piuttosto recati dal Preside per ridimensionare la nota: il tuo rifiuto a consegnare il cellulare è pienamente giustificato. Il tuo diniego ad un ordine imperativo non può essere causa di una maggiorazione della sanzione semplicemente perché il professore non aveva il potere di pretendere nulla da te oltre la tua attenzione in classe.